LAVORO DOMESTICO E MATERNITA’

La collaboratrice domestica ha comunicato verbalmente al datore di lavoro che è in dolce attesa… che cosa bisogna fare? No Panic….
Innanzitutto la lavoratrice deve consegnare al datore di lavoro il certificato di gravidanza contenente la data presunta del parto (DPP).
A questo punto la legge prevede per il congedo obbligatorio che la lavoratrice non potrà più lavorare 2 mesi prima e 3 mesi dopo la nascita del bambino rispetto alla data presunta del parto (DPP) – ( leggi anche Art. 24 CCNL LAVORO DOMESTICO )

COMPETENZE CONTRATTUALI PER IL DATORE DI LAVORO

Durante i 5 mesi di maternità obbligatoria non si verseranno i contributi Inps e lo stipendio sarà a carico dell’inps: la lavoratrice richiederà
l’assegno di maternità tramite un patronato oppure possiamo noi occuparci dell’inoltro della domanda all’inps in quanto è compreso nel nostro servizi ASSO Lavoro Domestico ( info: lavorodomestico@asso.srl )

Va evidenziato che comunque ferie, tredicesima e T.F.R. (liquidazione) matureranno durante la maternità obbligatoria e divieto di licenziamento.

NOTA: obbligo del datore comunicare all’inps la sospensione contributiva per maternità

COMPETENZE PER LA LAVORATRICE

Le future mamme lavoratrici domestiche non possono lavorare per 5 mesi (2 mesi prima del parto ed altri 3 mesi dopo rispetto alla data presunta del parto certificata ), mentre nelle gravidanze a rischio possono chiedere di avere un’ulteriore prolungamento della maternità obbligatoria.

Si ha l’obbligo di consegnare tempestivamente al datore di lavoro il certificato di gravidanza rilasciato da medico specialista.
Da questo momento siete esenti nel sollevare pesi oltre i 9 Kg o salire su una scala: Tutelatevi!

Il datore durante i 5 mesi di maternità obbligatoria non erogherà alcuno stipendio quindi dal settimo mese di gravidanza potrete richiedere l’assegno di maternità tramite un patronato oppure possiamo occuparcene noi ( info: lavorodomestico@asso.srl ): una volta nato il bambino dovrete consegnare all’inps il certificato di nascita ed il codice fiscale del nascituro.

Anche i neo papà hanno diritto a un permesso di lavoro in occasione della nascita del figlio: due giorni di permesso retribuito a carico del datore (art. 20 comma 4).

MATERNITA’ E RIMBORSI CASSA COLF

Qui di seguito potrete verificari cosa cassa colf potrà rimborsarvi nelle spese sanitari sostenute durante e dopo la gravidanza : http://www.cassacolf.it/7/29/prestazioni/sei-una-dipendente

Per ulteriori informazioni siamo a Milano in Via Tommaso Salvini n. 4 – Tel. 027606791 oppure potete scrivere a lavorodomestico@asso.srl